Nel 9 febbraio 2022 il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana e la Custodia di Terra Santa hanno siglato una convenzione per l’avvio di un grande progetto sul sito di Beit Sahour/Campo dei Pastori in Palestina, a tre chilometri da Betlemme.
Il sito si lega alla tradizione dell’annunciazione, da parte degli angeli, della venuta di Cristo ai pastori e il nome attuale si deve proprio alla presenza di grotte ad essi attribuite. A partire dal V secolo, sulla memoria di questo luogo, si sviluppò un importante monastero, parte delle cui vestigia furono riportate alla luce da Padre Virgilio Corbo negli anni cinquanta del secolo scorso.
Il contesto, per un periodo meta di importanti pellegrinaggi, risulta da tempo in parziale dismissione, con la conseguente perdita di turismo e di attività economiche ad esso legate. La convenzione stipulata tra il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana (in persona del Rettore, Mons. Prof. Stefan Heid) e la Custodia di Terra Santa (in persona del Legale Rappresentante Marco Carrara ofm) ha come obiettivo principale il rilancio del sito e dell’area circostante.
Un’équipe di ricercatori, formata da rappresentanti di entrambe le istituzioni ed aperta anche al coinvolgimento di realtà locali e di collaborazioni esterne, avrà il compito di proseguire le attività di indagine. Le finalità di ricerca scientifica, però, non saranno l’unico obiettivo del progetto; infatti, uno degli scopi principali di questo accordo sarà quello di avviare una serie di operazioni volte al rilancio umano, sociale ed economico della realtà palestinese circostante, aiutando le realtà locali attraverso il potenziamento di nuovi percorsi di pellegrinaggio e tramite lo sviluppo di competenze tecnico-scientifiche da applicare in situ.