Scavo in Riva Ligure nella Liguria

 

A partire dal 2009 il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana conduce campagne di scavo e di ricerca nel sito di Capo Don, nell’attuale comune di Riva Ligure (IM), nella Liguria di Ponente, sotto la direzione scientifica di Philippe Pergola e la direzione dello scavo di Alessandro Garrisi. Si tratta di un contesto pluristratificato – ove vengono indagate stratigrafie che abbracciano complessivamente almeno dodici secoli (I sec a.C. – XI sec. d.C.) – noto probabilmente già nella Tabula Peutingeriana, con il toponimo di Costa Balenae.

Le indagini archeologiche hanno consentito di comprendere come il sito avesse avuto origine dall’istallazione di una villa romana alla foce del torrente Tabia (odierno torrente Argentina) nel I sec. a.C. Sul finire del IV secolo è probabile che la villa, o alcuni settori della stessa, fossero stati in parte abbandonati e sostituiti da un insediamento sparso. In questo scenario, nel VI secolo, venne edificata una monumentale basilica cristiana, che divenne presto il polo dell’evangelizzazione per tutto il territorio. Essa era l’unica tra le (poche) chiese note prima del VII secolo ad assommare in sé la funzione liturgica ordinaria, quella battesimale (era dotata di battistero) e quella funeraria (la navata nord della basilica, infatti, fu destinata dall’inizio ad ospitare sepolture). È la basilica più monumentale dell’intera regione delle Alpi liguri e marittime, anche rispetto ai monumenti finora noti in Piemonte e nella Francia sud orientale.

Direttori di progetto e di scavo:

Prof. Philippe Pergola

Dott. Alessandro Garrisi